Denise Pipitone: la testimonianza del padre della bambina scomparsa da Mazara del Vallo

denise pipitone

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Marsala, 13 aprile 2011

Alla nona udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, in corso al Tribunale di Marsala, ieri ha deposto Piero Pulizzi, padre naturale di Denise e di Jessica Pulizzi, la sorellastra accusata del sequestro. Assieme a Jessica, che all’epoca dei fatti era minorenne, è sotto processo il suo ex fidanzato italo-tunisino Gaspare Ghaleb, con l’accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero.

Denise Pipitone, una bambina di quasi quattro anni, è scomparsa nei pressi della sua casa a Mazara del Vallo (TP) il 1 settembre 2004. La bambina è nata da una relazione extra-coniugale tra Piera Maggio e Piero Pulizzi. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti, era separato da sua moglie, Anna Corona. Jessica Pulizzi, figlia di Piero e Anna Corona, non aveva mai accettato la presenza della sorellastra Denise, nei confronti della quale aveva manifestato più volte il suo astio. Proprio questo, per l’accusa, sarebbe la causa della scomparsa della piccola.

Ma veniamo alle dichiarazioni di Piero Pulizzi, utili a capire il clima familiare: “All’epoca della scomparsa di Denise ero già divorziato da Anna Corona. Avevo lasciato casa già un paio d’anni prima della nascita della bambina, per il brutto carattere di mia moglie: gridava, diceva parolacce, rompeva sedie. Due volte sono andato via di casa. La seconda volta dopo che mi puntò il coltello alla gola. Me ne andai ad abitare da mia madre”.

Alla domanda del pm Giacomo Brandini sui motivi di tali litigi Pulizzi risponde: “Mi sono reso conto che Anna Corona non era la persona che credevo. Ho capito che quando c’era qualche ragazza che le piaceva, le dava più attenzione. Caddi in depressione e Giacoma Maggio, che conobbi perché era amica della mia ex moglie, mi faceva dei massaggi antidepressivi. Poi ho conosciuto Piera e nacque un’amicizia. Il nostro rapporto sentimentale iniziò verso la fine del 1998, circa 9 mesi dopo la mia separazione da Anna Corona, che poi, per questo, iniziò con le minacce”.

Per quanto riguarda il giorno della scomparsa di Denise, Piero Pulizzi ricorda: “Fu Giacoma Maggio a dirmi, al telefono, che era scomparsa Denise. Mi disse di chiamare Piera, affinché questa chiamasse la polizia. La prima cosa che ho fatto è stata quella di cercare a casa mia, in via Valdemone, perché mia figlia Jessica, sulla quale avevo i principali sospetti, quando litigava con sua madre veniva ad abitare con me”.

“Ho guardato anche dentro il pozzo – ha aggiunto l’autista 52enne -. Quindi, con Pino Pace, sono andato a vedere dove lavorava Anna Corona, che spesso andava in giro con una mia foto da piccolo per far vedere a tutti che Denise mi somigliava. Non mi sarei mai aspettato che qualcuno potesse fare una mostruosità del genere. Ho cercato anche presso i rom che erano a Mazara del Vallo. Ma ho sospettato anche del marito di Piera Maggio, come lui forse sospettava di me”.

Il processo riprenderà il prossimo 25 maggio.

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