Attenti al bancomat. Tutte le truffe, dal Lebanese Loop allo Skimmer.

Ok, usate la carta di credito, usate il bancomat. E poi piangete quando vi truffano. Vediamo allora quali sono le truffe più frequenti e come fare per fregare voi i criminali.

Il primo trucco che vi proponiamo è il Lebanese Loop: sullo sportello bancomat viene applicato un dispositivo che, una volta inserita la carta, la blocca e non ve la ridà. Rimanete lì, come un salame. A questo punto arriva un gentile signore che vuole aiutarvi e vi dice che una buona idea è digitare nuovamente il Pin. Voi lo fate, il bancomat resta incastrato e ve ne andate sacramentando. Il gentile signore invece resta lì e col vostro Pin memorizzato (l’avete usato davanti a lui!), prende il bancomat e lo spolpa.
Lo skimmer è più subdolo. Non ve ne accorgete. Lo skimmer è una scatoletta di varie dimensioni che serve a duplicare il bancomat: un lettore che cattura i dati della banda magnetica e viene montato nella fessura di inserimento della carta. Ovviamente, al truffatore manca sempre il Pin.  Per ricavarlo, monta una microtelecamera nascosta, magari in un porta brochure, che filma la digitazione del codice…oppure monta una falsa tastiera su quella reale.

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Ultimamente si sta diffondendo anche il cash trapping: i criminali infilano una specie di forchetta (nella foto sotto) nella fessura da cui escono i soldi, in modo da bloccarla. Non riuscite a prendere i soldi ed entrate in banca per protestare. E’ quello l’attimo in cui rimuovono la forchetta e il vostro prelievo diventa il loro prelievo.

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Occhio anche alla carta di credito quando la usate in un esercizio commerciale! La carta viene passata prima nel terminale POS (e fin qui tutto bene) e successivamente nello skimmer. Naturalmente c’è bisogno che vi distraiate un attimo: spesso lo skimmer è nascosto sotto il banco. Ci sono stati casi dai benzinai ma anche nei centri commerciali.

Altrettanto subdola è l’alterazione del Pos. Viene aperto il dispositivo e all’ interno viene istallato un microprocessore che registra i codici della carta di credito o il pin della carta. Il microprocessore servirà per ricreare una copia della vostra carta di credito.

Che dire del Trashing? Scommettiamo che non c’avreste pensato. Qui i truffatori usano gli scontrini delle carte di credito che -confessatelo -gettate via per terra. Senza pensare alle decine di dati numerici che ci sono scritti sopra e che possono ritorcesi contro di voi con una bella truffetta.

Sniffing. Qui siamo di fronte ad un hacker che intercetta le coordinate di pagamento che state facendo, inserendosi in un punto della linea telefonica tra il vostro pc e, che so, Mediaworld. Con quei dati ci farà altre transazioni, ci si comprerà qualcosa. Oppure duplicherà la carta e la rivenderà per 500 euro a un organizzazione criminale che la userà. A spese vostre.

Preoccupati? Delle armi ci sono. Seguire sempre le carte al momento del passaggio nel Pos, abbiamo detto. Controllare la fessura d’ ingresso della carta bancomat: se sporge, se si muove o si stacca, è di colore diverso a quelli della banca, se ci sono resti di silicone, forse c’è uno skimmer pronto per voi. Verificate che la tastiera sia ben fissa.

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Non accettate l’aiuto dei “benintenzionati”. Coprite la tastiera quando digitate e qualcuno è alle vostre spalle. Se il bancomat vi blocca la carta o i soldi non aspettate il giorno dopo per tornare in banca, ma chiamate subito il numero verde della banca, loro vedono in tempo reale se il problema dipende da loro: se non è così, chiamate il 113 e non muovetevi da lì. Usate i sistemi di alert che le banche vi propongono: qualunque spesa fatta con la vostra carta di credito vi verrà segnalata in tempo reale e se non è vostra, beh, ve ne accorgerete.

Ancora: nelle transazioni online assicuratevi che i siti utilizzino protocolli di sicurezza SSL: permettono di identificare l’utente. Lo vedete perchè durante la transazione, in basso a destra della finestra, compare un’icona con un lucchetto. Assicuratevi che il sito che usate sia criptato: si riconosce perché nell’indirizzo compare “https” anzichè http.

Un ultimo consiglio è quello di tenere sempre a portata di cellulare i numeri per bloccare bancomat o carta di credito al momento del furti. Se passano troppe ore dal momento in cui il vostro portafoglio prende il volo, il truffatore avrà fatto acquisti a spese vostre. Al momento della denuncia, indicare l’esatto orario del furto vi aiuterà a evitare che Mastercard o Visa vi addebitino quelle spese. Se dimostrate con la denuncia che sono avvenute dopo il furto, non potranno addebitarvele.

Insomma, loro ci provano a fotterci; ma se stiamo attenti sarà a loro che andrà male. Chiaro?

di Fabio Sanvitale