Fabrizio Catalano: ottavo anniversario della scomparsa avvenuta nel Sentiero di San Francesco

fabrizio catalanodi Valentina Magrin direzione@calasandra.it

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22 luglio 2013

Sono trascorsi 8 anni dalla scoparsa di Fabrizio Catalano, il giovane di Collegno (Torino) scomparso da Assisi (Perugia) il 21 luglio del 2005.

20 anni ancora da compiere, un carattere aperto e sensibile, Fabrizio era giunto qualche giorno prima nella cittadina umbra per frequentare un corso di musicoterapia. Tra le tante passioni del ragazzo, infatti, spiccava quella per la musica, oltre a una profonda fede cristiana. E forse proprio la fede potrebbe essere la chiave della sua scomparsa: il 21 luglio, infatti, Fabrizio non si presenta alle lezioni e intraprende a piedi il cosiddetto “Sentiero di San Francesco” sul monte Subasio, che collega Assisi a Gubbio.

Lungo il tragitto, in zona Valfabbrica, il 24 luglio 2005 viene ritrovata la sua sacca bianca con all’interno alcuni suoi effetti personali, tra cui il portafoglio e i documenti di identità. Proprio da quelle parti, inoltre, una donna sostiene di averlo incontrato il 22 luglio e di avergli offerto dell’acqua e due pomodori. Sarebbe questo l’ultimo avvistamento di Fabrizio. Il 13 gennaio 2006, in località San Fortunato, un cacciatore trova l’adorata chitarra di Fabrizio, ancora dentro la sua custodia e adagiata vicino a un cespuglio. Del giovane, però, non si avrà più nessuna notizia.

La madre, Caterina Catalano, in tutti questi anni ha tentato di contattare numerosi istituti religiosi per sapere se Fabrizio si trovi lì, se abbia avuto una “chiamata”, una crisi mistica, ma le risposte ricevute sono state davvero troppo poche. Eppure Caterina vorrebbe solo sapere che suo figlio sta bene e, in tal caso, rispetterebbe ogni sua scelta. Questa mancanza di riscontri impedisce di escludere altre ipotesi, ben più preoccupanti, ossia che Fabrizio sia rimasto vittima di un incidente o abbia fatto cattivi incontri.

Negli anni l’amore per Fabrizio ha dato vita a numerose iniziative che hanno coinvolto anche altre famiglie di persone scomparse. Tra queste citiamo il comitato “Cercando Fabrizio e…”, al quale si può aderire liberamente per dare sostegno e voce a chi non ce l’ha.

Concludiamo riportando il toccante appello della mamma di Fabrizio, pubblicato sul sito www.fabriziocatalano.it proprio in occasione dell’ottavo anniversario della sua scomparsa:

“Fabrizio, dovunque tu sia… se senti o leggi le mie parole, è a te che mi rivolgo! Sono passati otto anni dal nostro ultimo abbraccio e la tua mancanza diventa sempre più insopportabile. La nostra vita è proiettata solo sulla ricerca di te, di tue notizie. Sappi che non vogliamo in nessun modo ostacolare le tue scelte e non vogliamo strapparti da una vita ascetica per ricondurti a una che ormai senti lontana, ma abbiamo il bisogno di sapere che sei vivo, che stai bene, che sei felice. E mi rivolgo anche a voi che leggete, se avete avuto modo di incontrarlo, di stargli vicino o avete avuto anche solo la sensazione   di averlo visto: non esitate, vi prego a contattarci . Potete farlo anche in forma anonima  compilando il form nella sezione contatti.

Più volte ci sono arrivate segnalazioni di un fraticello che assomiglia alle foto di Fabrizio,  scalzo con un saio marrone, che si aggirava 4 anni fa nei pressi di Maida, provincia di Catanzaro in Calabria, e a giugno dell’anno scorso a Bracciano vicino a Roma, e quindici giorni fa, dopo il nostro appello ad Assisi, a Terrasini, in provincia di Palermo!Non possiamo escludere che si tratti di Fabrizio, anche se in 8 anni potrebbe essere molto cambiato: vi chiediamo accoratamente di dare a noi genitori la possibilità di guardarlo negli occhi e di riconoscerlo (o di escludere con certezza che sia lui, per continuare la nostra ricerca!).  Vi chiediamo, se potete di fargli alcune foto e inviarcele. Non escludiamo neanche che Fabrizio abbia perso la memoria e sia in giro che vaga come i tanti barboni senza tetto…Diffondete la nostra storia perché solo con il vostro aiuto possiamo approdare a qualche notizia che dia pace al nostro cuore.  AIUTATECI!”

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