La morte di Provvidenza Grassi: incidente o omicidio?

provvidenza grassi

di Simone Rinaldi

3 febbraio 2014

Rometta, provincia di Messina. Una serata tranquilla con gli amici e il fidanzato, quattro chiacchiere fino a tarda notte e via, Provvidenza lascia la casa del suo ragazzo e si mette in macchina per tornare a casa. Ma qualcosa non va: dalle 2 di quella notte del 10 luglio 2013 di quella ragazza si perde ogni traccia. La cerca dappertutto papà Giovanni, assieme a tutta la famiglia, agli amici e alle forze dell’ordine, ma Provvidenza sembra essersi volatilizzata.

Passano i mesi, e le ricerche della 27enne Provvy – come la chiamavano tutti – e della sua Fiat 600 bianca non danno esito. Ma la sera del 23 gennaio scorso finalmente accade qualcosa: un operaio dell’ANAS, recatosi per dei lavori di manutenzione sotto il ponte dell’autostrada nella zona di Bordonaro (ME), si accorge della carcassa di un’auto e del corpo di una donna poco distante, dietro ad una casa rossa, una cabina elettrica. La targa è proprio quella della Fiat 600 e quel che resta del corpo appartiene purtroppo a Provvidenza. La ragazza, dunque, non si era allontanata volontariamente come, soprattutto all’inizio delle indagini, avevano sempre sostenuto i carabinieri di Messina. Era morta. Ma come? Si è trattato di un tragico incidente stradale oppure qualcuno, in qualche modo, le ha fatto del male? Ora che tutte le speranze di trovarla viva da qualche parte sono svanite, questo è quello che si chiede la famiglia Grassi. Ed è questo ciò che stanno cercando di capire gli inquirenti, i quali nel frattempo hanno aperto un fascicolo per cattiva manutenzione stradale e omicidio colposo contro sei dirigenti del Consorzio Autostrade Siciliane.

La prima ipotesi fatta dagli inquirenti è che Provvidenza sia precipitata con la sua macchina da quel viadotto dell’autostrada: mentre stava tornando a casa, la ragazza avrebbe urtato con la sua macchina il guard rail, per poi fare un volo di più di 10 metri e precipitare di sotto. Se così fosse, si tratterebbe di un incidente stradale. La ragazza sarebbe caduta da un punto dell’autostrada dove il guard rail è danneggiato, anche se risulta strano come da quel punto quest’auto sia potuta letteralmente volare, visto che non ci sono altri segni di impatto in nessun altro punto vicino al luogo del presunto incidente. Inoltre, dei filmati della televisione locale di Messina, Tremedia, esaminati assieme ad un inviato della trasmissione “Chi l’ha visto?” – la quale ha portato fin da subito all’attenzione nazionale il caso di Provvidenza – hanno mostrato come quel tratto del guard rail, in data 23 luglio 2013, sembrasse invece ancora integro.  Dunque, queste immagini fanno riferimento a ben 13 giorni dopo la scomparsa e il presunto incidente stradale di Provvidenza: non si spiegherebbe allora come abbia fatto la Fiat 600 ad urtare la notte del 10 luglio quel tratto del guard rail, se il 23 luglio questo risultava ancora in buone condizioni. Se questo particolare fosse verificato, si aprirebbero, dunque, nuove piste. Sarà ora la perizia condotta sull’auto della 27enne e su quel tratto di strada a rivelare se c’è una qualche compatibilità con la dinamica del presunto incidente. Fondamentale sarà anche l’esito dell’autopsia sul corpo della ragazza, condotta proprio in queste ore dal medico legale. Bisognerà capire infatti come e quando Provvidenza è morta.

D’altronde, sono davvero molti i misteri di questa vicenda. Innanzitutto, ci sono quei jeans con degli strass che Fabio, il ragazzo di Provvidenza, sostiene che la ragazza indossasse quella sera, jeans che però quest’ultima non aveva più al momento del ritrovamento del cadavere. La testimonianza di Fabio è molto importante, in quanto è stato l’ultima persona, insieme ad altri ragazzi presenti la notte del 10 luglio, a vedere Provvidenza. E proprio durante le indagini, lo stesso Fabio è stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti, ed è ora agli arresti domiciliari. Se le parole di Fabio fossero vere, Provvidenza allora sarebbe tornata a casa quella notte per poi uscire di nuovo e, magari, finire tragicamente sotto quel ponte? E perché? Per dove? Inoltre, c’è anche un’altra strada che la ragazza potrebbe aver percorso quella notte, una stradina secondaria che conduce in un punto molto vicino a quello dove è stata ritrovata la vettura. Provvidenza ha percorso forse, chissà perché, questa strada secondaria?

C’è poi il telefonino della 27enne, che fino alle 10:30 del 10 luglio risultava agganciato alla cella di Santa Lucia sopra Contesse, cella che aggancia sia la zona in cui abitava Provvidenza, ma anche il luogo in cui è stato ritrovato il suo corpo. Il cellulare è stato sempre lì insieme a Provvidenza oppure no? Poi, ci sono delle frasi a dir poco sconvenienti, pronunciate dai carabinieri della caserma di Messina, caserma presso cui il padre di Provvidenza si era recato la mattina stessa della scomparsa della figlia. In una telefonata con un inviato del programma “Chi l’ha visto?” in cui i carabinieri credevano di aver riagganciato, hanno apostrofato Provvidenza e suo padre con parole volgari, mostrando anche un certo fastidio per le pressioni che l’uomo aveva fatto affinché questi svolgessero accuratamente il loro lavoro. Ed effettivamente il signor Grassi ha sempre lamentato, soprattutto all’inizio della vicenda e prima che si rivolgesse alla trasmissione di Rai Tre, una certa negligenza da parte delle forze dell’ordine nello svolgere adeguatamente le loro mansioni. Infine, se l’auto e il corpo della ragazza sono stati davvero per sei mesi sotto quel ponte dell’autostrada, è possibile che mai nessuno se ne sia accorto prima?

Solo le indagini potranno sciogliere tutti i nodi di questa intricata vicenda. Di certo, per ora, c’è solo un sogno infranto: quello di una ragazza di 27 anni che faceva la commessa in un negozio di casalinghi e che desiderava tanto costruirsi una famiglia ed avere dei bambini, che tanto adorava. Quello di una ragazza che, dopo il fallimento del primo matrimonio durato appena due anni, sperava ora in un futuro migliore. Un sogno semplice, quello di Provvidenza, che purtroppo rimarrà tale.

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