Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro: il profilo degli imputati

giovanni scattone e salvatore ferraroGiovanni Scattone e Salvatore Ferraro: due facce da persone per bene, due bravi ragazzi studiosi e giovani assistenti all’Istituto di Filosofia del Diritto. Ma anche, secondo la giustizia italiana, due spietati assassini, per noia o per divertimento.

Giovanni Scattone, romano, al momento dell’omicidio di Marta Russo ha 29 anni. È un ragazzo apparentemente tranquillo e sereno. Si laurea in Filosofia con 110 e lode e una tesi sul rapporto tra mente e corpo. Viene arrestato il 14 giugno1997 insieme a Ferraro e a Liparota e si proclama subito innocente, restando fino all’ultimo fiducioso sull’esito del processo. Nell’ottobre del 1998 ottiene gli arresti domiciliari e nel 2004 viene assegnato ai servizi sociali. Nel 2005 fa ufficialmente rientro in società, quando tra molte polemiche gli viene concesso di tenere una supplenza di storia e filosofia in un liceo scientifico della capitale.

Salvatore Ferraro, per gli amici “Sasà”, classe 1967, è originario di Locri. Appassionato di musica e scrittura, arriva a Roma per studiare alla facoltà di Giurisprudenza. Come l’amico Scattone, anche lui si laurea con il massimo dei voti con una tesi sul Diritto Naturale nel pensiero di Tommaso Campanella. Arrestato il 14 giugno del 1997, si dichiarerà sempre innocente. Di lui al processo colpisce l’atteggiamento educato e pacato e gli occhi scuri e profondi. Nel 1998 gli vengono concessi gli arresti domiciliari. Ferraro continua a coltivare la sua passione per la scrittura componendo anche una pièce teatrale e inizia a frequentare l’ambiente politico tra le fila del Partito Radicale.

MARTA RUSSO: OMICIDIO A LA SAPIENZA