Yara Gambirasio: sarebbe della tredicenne il corpo ritrovato

YaraPubblichiamo due agenzie appena battute in ATTESA DELLA CONFERMA UFFICIALE SULL’IDENTITA’ DEL CADAVERE.

Il corpo è stato isolato dalle Forze dell’Ordine, sono in corso accertamenti scientifici da parte dei medici legali. Sembra che i vestiti siano quelli indossati dalla tredicenne il giorno della scomparsa.

La zona è stata transennata per evitare l’arrivo di curiosi che già si trovano nelle vicinanze insieme ai giornalisti.

Ecco le agenzie:

YARA: E’ DELLA GIOVANE IL CORPO RITROVATO

(AGI) – Milano, 26 feb. – E’ di Yara il corpo ritrovato oggi in un campo a qualche chilometro da Brembate.

Il cadavere in avanzato stato di decomposizione, sarebbe stato abbandonato tra l’erba alta ai confini tra Madone e Chignolo d’Isola. (AGI)

YARA: E’ DELLA GIOVANE IL CORPO RITROVATO (2)

(AGI) – Bergamo, 26 feb. – Secondo quanto si apprende, la zona, non distante da alcuni capannoni industriali, sarebbe stata battuta nei mesi scorsi dalle squadre di soccorso e non si esclude quindi che il corpo sia stato portato sul luogo del ritrovamento in tempi piu’ recenti.

A trovarlo una persona che passava nella zona. (AGI)

 

Queste, invece, sono tutte le ultime novità sul caso di Yara Gambirasio IN ATTESA DEGLI ACCERTAMENTI DELL’IDENTITA’ SUL CADAVERE RITROVATO.

(AGI) – Bergamo, 26 feb. – A tre mesi dalla scomparsa, ancora nessuna traccia di Yara Gambirasio.

Su richiesta della famiglia, dal 29 gennaio, sulla vicenda e’ calato il silenzio stampa. Ma, a Brembate Sopra, nella Bergamasca, ricerche e indagini da parte di polizia e carabinieri non si sono mai interrotte. Anche se finora non hanno portato novita’ di rilievo.

Unica eccezione riguarda il nuovo centro commerciale di Mapello, dove, nei primi giorni, si sono concentrate le ricerche. Il pavimento in cemento della struttura e’ stato fatto rimuovere: la decisione pero’ non e’ stata presa dalle forze dell’ordine, ma dagli stessi proprietari del cantiere, i quali, prima di proseguire nella costruzione del centro, hanno voluto eliminare ogni minimo dubbio.

Cosi’ hanno fatto togliere tutto il cemento che era stato posato nei giorni della scomparsa di Yara.

La cosa e’ stata fatta nella massima discrezione alla sola presenza degli operai e dei carabinieri, e per questo si e’ deciso di farlo di domenica scorsa. L’operazione ha confermato per l’ennesima volta che Yara non e’ nel cantiere. Allo stesso modo proseguono le ricerche: ogni giorno una quarantina di persone tra polizia (sono entrati da poco in azione gli uomini del reparto mobile di Padova), polizia provinciale, Protezione civile, i carabinieri del III battaglione di Milano e della stazione di Ponte San Pietro e i volontari degli alpini perlustrano divisi in due gruppi le zone intorno a Brembate Sopra: campi, boschi, ruderi e casolari abbandonati.

Ieri, per esempio, sono stati al cimitero e al campo sportivo di Prezzate e lungo la sponda sinistra del fiume Brembo. Unica differenza rispetto ai mesi scorsi, due giorni di riposo nei fine settimana.

E proseguono anche le inizitive di preghiera. Lunedi’ a Brembate Sopra ci sara’ un corteo: ritrovo alle 20:15 alla chiesa parrocchiale, sfilata con preghiere e candele fino alla santella dei Mortini del Roccolo, quella dove negli anni la popolazione si e’ ritrovava nei momenti di calamita’.

L’attenzione della gente (anche di chi vive lontano da Brembate Sopra) non e’ mai calata, e si concentra intorno al parroco don Corinno Scotti (dal quale gli stessi giornalisti sono andati a confessarsi e a raccontare i loro problemi, anche relativi al modo in cui sono stati toccati dal dramma). Tra medium e mitomani, anche storie toccanti. Un mese fa una coppia di Milano ha consegnato a don Corinno 5.000 euro da consegnare alla famiglia di Yara, ma la madre (che dalla scomparsa della figlia non e’ mai tornata al lavoro) ha detto al parroco di tenerli da parte per “quando faremo festa per la bambina”.

Un uomo telefona al sacerdote dalla Sicilia due volte la settimana e gli racconta del figlio 16enne assassinato due anni fa.

Ma ci sono anche i malintenzionati, come quello che si e’ presentato come agente dei servizi segreti, ha rivelato al parroco che Yara sarebbe tenuta prigioniera in Romania, poi in Bulgaria, poi in Kosovo. Alla fine ha chiesto del denaro. (AGI)