Omicidio Meredith Kercher: Amanda Knox e Raffaele Sollecito, colpevoli o innocenti?

knox sollecito

di Redazione direzione@calasandra.it

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Perugia, 3 ottobre 2011

In questo caldo lunedì di inizio autunno, mentre Perugia è invasa di giornalisti (più di 400 quelli che hanno chiesto di essere accreditati per assistere al verdetto) e curiosi provenienti da tutto il mondo che aspettano di ascoltare le parole del presidente della Corte d’Assise d’Appello di Perugia, Claudio Pratillo Hellmann, dalle quali dipenderà il futuro di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, cerchiamo di rimettere un po’ di ordine agli eventi ricapitolando le tappe di questa tremenda vicenda. Senza dimenticare mai la vittima, Meredith Kercher, e la sua famiglia.

1 novembre 2007: Meredith Kercher, studentessa inglese di 22 anni, viene uccisa con una coltellata alla gola all’interno della sua camera da letto in via della Pergola 7, a Perugia. Meredith viveva con altre tre ragazze, due italiane e un’americana (Amanda Knox). La giovane si trovava nel capoluogo umbro per svolgere un periodo di studi attraverso il progetto Erasmus. L’omicidio avviene in serata.

2 novembre 2007: il corpo di Meredith viene ritrovato riverso nella sua camera da letto e coperto con un piumone.   
6 novembre 2007: Amanda Knox, la ventenne di Seattle coinquilina di Meredith, viene arrestata. Con lei finiscono in manette anche il suo “fidanzato” (le virgolette sono d’obbligo, visto che i due si conoscevano da appena un paio di settimane), il ventiquattrenne barese Raffaele Sollecito, e Patrik Lumumba, un trentottenne originario dello Zaire. Lumumba gestisce un locale molto frequentato nel centro di Perugia, presso il quale lavora la Knox. È proprio Amanda a fare il suo nome come possibile assassino di Meredith, ma Lumumba si professa innocente e dice di essere stato all’interno del suo locale la sera dell’omicidio. Anche Amanda e Raffaele si dicono innocenti e dichiarano di aver passato la sera del 1 novembre a casa di Raffaele, fumando canne e guardando il film “Il favoloso mondo di Amelie”.

9 novembre 2007: il gip convalida i fermi degli indagati. C’è però un professore universitario che conferma l’alibi di Patrick Lumumba.
15 novembre 2007: a casa di Raffaele Sollecito viene trovato un coltello da cucina sul quale sono presenti tracce di dna di Amanda e Meredith. 
19 novembre 2007: Rudy Hermann Guede, un ivoriano di 21 che vive da molti anni a Perugia, è ricercato per omicidio aggravato e violenza sessuale.
20 novembre 2007: Patrick Lumumba viene scarcerato. Nel frattempo Rudy Guede viene trovato e fermato a Mangoza, in Germania.

6 dicembre 2007: Rudy viene riportato in Italia. Ammette di essere stato a casa di Meredith la sera dell’omicidio ma nega di esserne lui l’autore. Secondo la sua versione, mentre Meredith veniva uccisa lui si trovava in bagno con la musica alta sparata nelle cuffie. Quando si era accorto di quanto stava succedendo aveva provato ad aiutare Meredith e aveva intravisto una o due persone scappare. Poi, preso dalla paura, era scappato pure lui.

1 aprile 2008: La Cassazione respinge i ricorsi di Amanda, Rudy e Raffaele: sussistono pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. 
19 giugno 2008: I pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi depositano l’atto di chiusura delle indagini. Per loro Meredith è stata uccisa dai tre indagati. Il movente sarebbero futili motivi (un gioco sessuale finito male).
16 settembre 2008: il gup Paolo Micheli accoglie la richiesta di rito abbreviato per Rudy Guede.

18 ottobre 2008: al termine della loro requisitoria i pm chiedono la condanna all’ergastolo per Rudy Guede e il rinvio a giudizio per Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
28 ottobre 2008: il gup, dopo 11 ore di camera di consiglio, condanna Rudy Guede a trent’anni di reclusione e rinvia a giudizio la Knox e Sollecito.
18 gennaio 2009: Inizia il processo di primo grado per Amanda e Raffaele.
18 novembre 2009: davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia si apre il processo d’appello per Rudy Guede.
5 dicembre 2009: La Corte d’Assise di Perugia condanna Amanda Knox e Raffaele Sollecito, rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere. L’ergastolo, chiesto dai pubblici ministeri, è stato evitato perché la Corte ha ritenuto di escludere le aggravanti e ha concesso le attenuanti generiche.

22 dicembre 2009: La Corte d’Assise d’Appello di Perugia riduce a 16 anni di carcere la pena inflitta a Rudy Guede. Anche a lui vengono concesse le attenuanti generiche (negategli in primo grado), equivalenti alle aggravanti contestate (violenza sessuale e futili motivi), e lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato.
4 marzo 2010: Vengono depositate le motivazioni della sentenza di primo grado per la Knox e Sollecito: hanno ucciso spinti da un movente “erotico, sessuale, violento”.
22 marzo 2010: Vengono depositate le motivazioni della sentenza d’Appello per Guede: “concorse pienamente” all’omicidio di Meredith.

24 novembre 2010: inizia il processo d’Appello per Amanda e Raffaele.
16 dicembre 2010: la Cassazione conferma la condanna a 16 anni per Rudy Guede.
18 dicembre 2010: la Corte d’Assise d’Appello di Perugia accoglie le richieste dei difensori di Amanda e Raffaele e autorizza una nuova perizia sul dna presente sul coltello considerato l’arma del delitto e sul gancetto del reggiseno di Meredith, nel quale ci sarebbe il dna di Sollecito.
29 giugno 2011: vengono rese note le conclusioni della nuova perizia: secondo i periti della Corte, gli accertamenti tecnici “non sono attendibili”. Questa perizia, quindi, sembra far vacillare tutto l’impianto accusatorio.

3 ottobre 2011: la corte d’Assise d’Appello di Perugia si è ritirata in camera di consiglio. La sentenza è prevista non prima delle ore 20. La procura generale ha chiesto l’ergastolo per Amanda e Raffaele, le difese la loro assoluzione.

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