6 delitti con movente assurdo. O forse no.

Puntuali come l’esattore delle tasse torniamo anche quest’anno con una panoramica dei principali delitti con movente assurdo successi negli ultimi anni in Italia. A dimostrazione di come facciamo tanti salotti, tanta criminologia e poi la realtà è questa: che spesso il movente non c’è proprio. O perlomeno non ce n’è uno logico, perché non riusciamo ad accettare l’illogicità della cattiveria umana, non riusciamo ad accettare che potrebbe succedere a chiunque di noi.

Scusa, mi dai una sigaretta? Lui gliela chiede, l’altro non gliela dà. Grave, grave assai. Siamo davanti al “Private One” di Pozzuoli, febbraio 2014. Quello che dice di no si chiama Maurizio Lutricuso e ha 24 anni. Quello che la chiede si chiama S.I. e ne ha 16, solo che non la prende bene. I suoi amici sono del clan Sibillo-Giuliano e vuole fargli vedere che vale, così tira fuori la pistola e gli spara sette volte. Gli danno 23 anni di carcere. Ora potrà fumarsi tutte le sigarette che vuole.

Togli subito quel like. Dunque, ci sono due ragazzini di 15 anni. Alex e Francesco, grandi amici. E fin qui. A tutti e due piace la stessa ragazzina. E fin qui. Il secondo mette un like e un commento sotto una foto della ragazzina suddetta. Il primo gli dice “dobbiamo parlare”. Si vedono tra gli uliveti di Mileto, nel Vibonese e la discussione prende una brutta piega, finché Alex non tira fuori la pistola del nonno e spara tre volte al suo migliore amico. Poi va a costituirsi. Guardi meglio, scopri che suo padre e altri familiari sono stati arrestati lo scorso gennaio dalla procura di Catanzaro. Sarebbero dentro un’organizzazione che trafficava cocaina con il Sud America. L’educazione conta, ma non spiega tutto.

Quante volte ti devo dire di abbassare il volume? Giovanni Chianese ha 75 anni e aspetta per ore, per strada, Davide Miccio, 29, precedenti per estorsione. Quando arriva non gli dà il tempo di scendere dall’auto che gli spara 4 volte e se ne va. Dietro c’è una storia di liti. Vicini di casa, ma il ragazzo non aveva orario mentre l’altro andava a dormire presto e si svegliava presto. Porte che sbattono, rumori. Alla fine, decide la pistola. Davide muore.  Chianese prende 24 anni. Succede a Villaricca (Napoli), giugno 2014.

Ma quando me li dai i 10 euro? Catanzaro, giardini San Lorenzo, ottobre 2015. Un ragazzo di 18 anni cade al suolo accoltellato, un altro scappa. Il morto è Marco Gentile, l’assassino Nicolas Sia,19. Hanno già avuto diversi litigi, ci sono stati insulti e Sia voleva punire Gentile. È uscito di casa col coltello, l’ha colpito alla gola. Per uno spinello non pagato: costo, dieci euro. Gli danno, in primo grado, 17 anni.

Smettila di stare sempre sui social. Infermiera uccisa in casa da un colpo d’arma da fuoco alla tempia. All’inizio pensi al suicidio, ma il medico legale fa no con la manina. Poi senti la figlia, presente al momento della morte, e dice che è entrato un ladro alto due metri. Ti viene un dubbio. Le trovi residuo dello sparo sulla mano, trovi le sue impronte sull’arma. Confessa. Ha 17 anni e litigava sempre con la madre, che le rimproverava i brutti voti, il fatto di stare sempre al pc e al telefono invece di studiare. Alla fine glieli aveva vietati. Succede a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), maggio 2015.

Il tuo pappagallo mi dice le parolacce. Anni e anni di screzi e litigi. Una volta per i tuoi cani e i gatti, un’altra per il fumo dell’arrosto suo. Alla fine non ce la fai più, specie se il pappagallo della tua vicina ha pure imparato a insultarti. Così, il 46enne Ignazio Frailis fa, come dice lui, “una fesseria”, una cosuccia. Attende la vicina, Maria Bonaria Contu, nel parco dove va a camminare: e le rifila undici coltellate, inseguendola da ferita e uccidendola dopo. Succede tra Capoterra e Assemini (Cagliari), a maggio 2017. Ora il problema degli screzi è risolto. Definitivamente.

di Fabio Sanvitale