Ponte Galeria: la donna mummificata fu vittima di violenza sessuale

Una clochard? Una turista tedesca? Oppure una giovane italiana? Non è ancora chiara l’identità della donna ritrovata a metà agosto nell’estrema periferia romana, a Ponte Galeria, dove fu abbandonata fra le sterpaglie in chiaro stato di decomposizione. Ma una cosa ora è ufficiale: fu vittima di violenza sessuale.

 A confermarlo è stata l’autopsia di questi giorni ed il ritrovamento di piccole quantità di dna maschile sotto le unghie della donna, esposta per giorni e giorni sotto il sole cocente. Tuttavia le analisi non hanno permesso di risalire ancora alla vittima: secondo i dati raccolti, potrebbe trattarsi di una turista tedesca tra i trenta e i quaranta anni. 

 Infatti c’è un particolare che porta alla Germania. Nella tasca dei pantaloni della donna è stato trovato un opuscolo in lingua tedesca di una comunità cattolica della Germania del nord. Anche per questo si pensa possa trattarsi di una pellegrina. Ma dalla Germania non sono ancora arrivate notizie utili all’identificazione e negli archivi italiani non risulta nessuna donna conforme alle descrizioni.

 Resta inoltre da chiarire se si tratti o meno di omicidio. Di certo la donna ha cercato di reagire a delle ipotetiche aggressioni, come confermerebbero anche i bottoni dei pantaloni slacciati, i segni violacei sui polsi ed, infine, i sandali rinfilati alla meglio. Eppure, fu la stessa autopsia ad escludere inizialmente che si trattasse di violenza: ipotizzava addirittura una morte naturale, dovuta forse ad un malore. 

 C’è poi una terza pista, quella del vagabondaggio. Gli investigatori ipotizzano infatti che la donna abbia vissuto per strada nelle ultime settimane. Potrebbe anche trattarsi di un caso di allontanamento volontario di una persona affetta da problemi psichici o di salute. A provarlo le registrazioni di una telecamera che l’avrebbe ripresa mentre si aggirava per strada parlando da sola.

 Attualmente le analisi proseguono ma ci sono ancora troppi particolari da chiarire prima di poter capire come si sia svolta veramente questa storia.

di Barbara Polidori