Il delitto di Iole Tassitani

Iole TassitaniBassano del Grappa, 12 dicembre 2007.

Il giallo sulla scomparsa di Iole Tassitani, 42 anni, figlia di un notaio di Castelfranco Veneto (Treviso), ha inizio la sera del 12 dicembre 2007, quando di lei non si hanno più notizie. Iole Tassitani, che lavora nello studio del padre Luigi Tassitani, la mattina del 13 dicembre non si presenta al lavoro. Non risulta nemmeno che abbia fatto ritorno a casa la sera prima. Iole Tassitani viveva da sola, con due gatti, e non aveva legami sentimentali.

Quel giorno un’amica di Iole riceve un sms col testo “Sono stata parita aiuto”. Il messaggio di Iole Tassitani, scritto con il metodo di scrittura T9 dei telefoni cellulari ed evidentemente composto al buio, voleva in realtà dire “rapita”, e non “parita”.

Furono immediate le ricerche della donna grazie all’intervento del Ros, il Reparto operativo speciale dei carabinieri, ipotizzando subito l’ipotesi del sequestro, ma nei giorni successivi al sequestro, furono comunque poche le tracce lasciate dalla Tassitani e dal suo rapitore: due squilli dal cellulare di Iole a distanza di due giorni l’uno dall’altro, un sms con una richiesta di riscatto inviato da uno dei cellulari di Iole, il ritrovamento di un guanto a terra e di un paio di occhiali usati per la guida da Iole, la sua automobile abbandonata non davanti a casa, come era solita fare Iole, ma in un altro luogo. Di Iole Tassitani, in quei giorni, erano davvero poche le tracce.

Michele FusaroMa il 24 dicembre 2007 arriva la tragica svolta: il ritrovamento del cadavere di Iole Tassitani. Sezionato – con un seghetto – in vari pezzi poi occultati in grandi sacchi neri della spazzatura. I sacchi furono ritrovati nel garage di un falegname di Bassano del Grappa, Michele Fusaro, 41 anni, che secondo gli inquirenti avrebbe agito per necessità economiche. E da solo. Michele Fusaro, unico autore di un delitto agghiacciante.

Il sito www.ioletassitani.it, fondato dai familiari di Iole Tassitani, è la testimonianza della voglia di ricordare Iole e, soprattutto, di chiedere giustizia – una “giustizia giusta” – per il tragico destino che ha travolto la vita di questa donna. Una donna solare, premurosa, altruista e generosa: così è descritta Iole sul suo sito.