Caso Claps: i principali indizi a carico di Danilo Restivo

ritrovamento elisa claps

di Redazione direzione@calasandra.it

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I pubblici ministeri di Salerno, Rosa Volpe e Luigi D’Alessio, in occasione della perquisizione nell’abitazione dei genitori di Danilo Restivo (il 27 luglio 2010), hanno così delineato il quadro indiziario a carico dell’uomo sospettato di aver ucciso Elisa Claps:

DANILO E’ STATO L’ULTIMO AD AVER INCONTRATO LA VITTIMA: Elisa Claps “il giorno 12 settembre 1993, in cui scomparve, ha da ultimo incontrato proprio l’indagato nei locali della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza”. La ragazza “da quel giorno non è più stata vista sino al 17 marzo 2010, allorquando i suoi resti mortali sono stati rinvenuti occultati nei locali del sottotetto della Chiesa dove da ultimo Danilo Restivo ebbe ad incontrarla”.

L’ASSASSINO HA TAGLIATO CIOCCHE DI CAPELLI AL CADAVERE: “I primi accertamenti sui resti del cadavere di Elisa consentono di ricondurre ulteriormente il fatto delittuoso all’indagato avuto riguardo alle condizioni del cadavere e, in particolare, essendosi accertato che la vittima subì il taglio di ciocche di capelli, pratica cui era aduso il Restivo”.

LE FERREE COPERTURE FAMILIARI: “Risulta acquisito agli atti – scrivono i pm Volpe e D’Alessio – che l’indagato è riuscito a sottrarsi nel corso degli anni alle indagini in virtù delle ferree coperture che in ambito familiare gli sono sempre state assicurate, sia mediante l’allontanamento da Potenza, prima per varie località italiane e poi per l’Inghilterra, sia mediante l’utilizzo di sistemi di comunicazione estremamente riservati”. Gli inquirenti inoltre sottolineano due particolari: un colloquio a quattr’occhi tra Danilo e suo padre, avvenuto in casa Restivo nelle ore immediatamente successive alla scomparsa di Elisa Claps, e il rifiuto della famiglia, il giorno successivo, di consegnare alla polizia gli abiti che Danilo Restivo indossava quel 12 settembre 1993 e che erano macchiati di sangue perché – secondo quanto affermato da Danilo – era caduto nel cantiere delle scale mobili in costruzione a Potenza, ferendosi a una mano.

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