Sarah Scazzi: tutte le reazioni del dopo sentenza

sarah scazzidi Redazione direzione@calasandra.it

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22 aprile 2013

Avetrana, 48 ore dopo. Quali sono state le reazioni alla lettura della sentenza? In aula, ai giornalisti, in tv… ecco una carrellata delle dichiarazioni dei protagonisti – loro malgrado -di questa orribile vicenda.

Cosima Serrano: ”perche’ piangi? Tanto lo sapevamo”. Questo, col viso di pietra, ha detto a Sabrina.

Concetta Serrano, la madre di Sarah: ”Speravo in questo, chi uccide merita questo. Certo, questa è comunque una sentenza amara per tutti quanti, non mi dà né soddisfazione né serenità. Nessuno mi ridarà Sarah, il dolore e la tristezza per tutto ciò che è accaduto sono sempre qui, dentro di me. L’unica cosa che mi porta un po’ di sollievo è che Sarah riceva giustizia. Credo che dopo avere ucciso una bambina in modo così crudele, l’ergastolo è anche poco. Però non possiamo parlare di una vittoria. Ieri abbiamo raggiunto un primo traguardo ma è solo una partenza”.

Luca Latanza, avvocato di Michele Misseri, riferendosi al suo assistito: ”sta molto male, è nervoso per gli ergastoli. Probabilmente non parlerà, si chiuderà in casa e non parlerà’’.

Francesco De Jaco, avvocato di Cosima: ”Questa e’ una sentenza che verrà ribaltata totalmente, con buona pace dei media e di chi invece ritiene che questa accusa abbia fondamento. Abbiamo accontentato l’opinione pubblica perché l’antipatia verso queste donne era forte, ma poi vedremo cosa accadrà. Cosima non ha pianto, non ha detto niente, ha solo subìto questa ignominia e basta”.

Michele Misseri: “questa non è giustizia, due innocenti in galera, mi sono sentito male quando ho sentito quelle parole e mia moglie ha abbassato la testa. Assurdo. Cosa hanno fatto in Camera di Consiglio? Avevano già deciso. Gli innocenti in galera e io libero, anche di volare. Sono stato io. Devo continuare a battermi per loro. Fosse per me mi ammazzerei. Nei miei sonni pieni di incubi ho un solo sogno, vedere mia moglie e mia figlia libere. Io non merito di essere libero, non voglio essere un uomo libero, ma pagare per quello che ho fatto. Io sono convinto che alla fine mi crederanno perché è la verità. Io sono stato indotto ad accusare mia figlia. Avevo sperato, adesso è peggio. Quando andavo in aula parlavo con qualche avvocato, mi distraevo, adesso sono solo”.

Claudio Scazzi, il fratello di Sarah (intervistato dalla trasmissione tv “Quarto Grado”): ”Non c’erano motivi per cui si potesse sospettare che nella morte di Sarah fosse coinvolto qualcuno della famiglia. Per pensarlo ci doveva essere una connessione, una causa. Ma non c’era stato niente, nessun elemento, non c’era stata nessuna litigata. Non avrei mai pensato ad un fatto così brutto. Pensavo più che altro ad una serie di coincidenze, ad una gita, ad un ritardo, un’amica più grande che ti invita a restare a dormire da lei. Ho chiamato tutta la notte al cellulare di Sarah fino alle 5 di mattina, ma non rispondeva nessuno, era spento. Poi con il passare delle ore si e’ capito che poteva essere una cosa seria”.

Valentina Misseri, la sorella di Sabrina (intervistata dalla trasmissione tv “Quarto Grado”): “Mi vergogno del mio cognome perché mio padre ha ucciso una ragazzina, ma non mi vergogno di essere la figlia di Cosima Serrano e la sorella di Sabrina Misseri. Ecco perché gli applausi in aula mi hanno dato ancora più fastidio, c’era anche una testimone che applaudiva e quella situazione mi ha fatto rivivere l’arresto di mia madre. Loro non vogliono giustizia per Sarah, ma per se stessi e ormai sono convinti della colpevolezza di mia madre e mia sorella”.

Avetrana: in paese forse non ne possono più. Hanno applaudito anche loro, in aula. Ma la sentenza di Taranto deve aver agito come il risveglio dopo una notte di incubi sui 7.000 abitanti, quando ti fa piacere scoprire che sei sveglio e che adesso comincia un nuovo giorno. Che il peggio è passato. E poi, tra una settimana c’è la festa di San Biagio: bisogna preparare tutto. Bisogna tornare a vivere. Ma il ricordo di Sarah, quello sì, resterà per sempre.

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