Esiste davvero il paranormale? Intervista a Massimo Polidoro, esperto del CICAP

polidorodi Andrea Minotti

 

cronaca-nera.it ha intervistato per voi Massimo Polidoro, uno dei maggiori esperti internazionali nel campo del mistero e della psicologia dell’insolito. Co-fondatore e segretario del CICAP, è stato per oltre tre anni il primo e unico docente italiano di un corso universitario (all’Università di Milano-Bicocca) dedicato alla psicologia dell’insolito.

 

Dottor Polidoro, può spiegarci di cosa si occupa il CICAP e quali sono i suoi obbiettivi?

L’idea del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) è nata da Piero Angela nel 1978. Poi ci sono voluti un’altra decina d’anni per partire, finché nel 1989, insieme a un gruppo di scienziati, studiosi e semplici curiosi, siamo riusciti a far nascere il Comitato. Il CICAP è un’organizzazione scientifica e pedagogica, senza fini di lucro, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti del paranormale. Tutti cioè concordavamo su questa dichiarazione: “Giornali, settimanali, radio e televisioni dedicano ampio spazio a presunti fenomeni paranormali, a guaritori, ad astrologi, a pratiche mediche cosiddette alternative; trattando tutto ciò in modo acritico, senza alcun criterio di controllo; anzi cercando, il più delle volte, l’avvenimento sensazionale, che permetta di alzare l’indice di vendita o di ascolto.

 

Noi riteniamo che ciò sia profondamente diseducativo e contribuisca non solo ad incoraggiare la già diffusa tendenza all’irrazionalità , ma anche a dare credibilità ad individui che traggono profitto da questa situazione. Portiamo perciò avanti un’opera di informazione e di educazione rispetto a questi temi, per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica, e del metodo razionale e scientifico nell’analisi e nella soluzione dei problemi. Sollecitiamo un’attenzione ed un impegno particolari verso i nostri obbiettivi da parte di scienziati, intellettuali e di tutti coloro che, come insegnanti, stimolano ed influenzano la vita culturale del Paese”. Di conseguenza, in questi oltre vent’anni abbiamo condotto centinaia di indagini su presunti fenomeni paranormali, svelato misteri, smascherato bufale e informato il pubblico circa le nostre scoperte.

E’ vero che ricevete molte critiche per mancanza di obiettività?

No, riceviamo qualche critica solo da parte di alcuni che non sanno bene come funziona il metodo scientifico, persone che di fronte a domande dirette e alla richiesta di prove concrete per quello che affermano cadono dalle nuvole. La scienza è uno strumento obiettivo per definizione: Galileo quando guardava nel telescopio e diceva che la Terra non è il centro dell’universo ma ruota intorno al Sole aveva contro di sé praticamente il resto del mondo, ma era lui quello che aveva ragione e lo poteva dimostrare. A differenza di chi spesso vanta facoltà paranormali, ma alla resa dei conti scompare. Il CICAP può contare sul pieno sostegno della comunità scientifica e conta tra i suoi Garanti e sostenitori personalità come Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia, Margherita Hack, Silvio Garattini, Umberto Eco, Tullio Regge, Umberto Veronesi e tanti altri.

 

Lei personalmente ha mai assistito a un “vero” fenomeno paranormale?

Sono ormai quasi 25 anni che inseguo i fenomeni paranormali insieme agli amici del CICAP: ho partecipato a sedute spiritiche, dormito in case stregate e cimiteri che si dicevano “infestati”, indagato casi di poltergeist, incontrato decine e decine di persone che sostenevano di avere facoltà paranormali: veggenti, telepati, psicometristi, pranoterapeuti, rabdomanti, profeti, psicocineti, ecc… ma, a tutt’oggi, non ho ancora trovato nulla che, sottoposto a una verifica, non avesse una spiegazione naturale. Chissà, magari un domani avrò la fortuna di incontrare qualcosa di autenticamente “paranormale”, ma finora non è successo.

 

Che tipo d’attrezzatura ci vuole per poter rilevare un’attività paranormale?

Nessun tipo di attrezzatura particolare: la prima cosa da fare è dimostrare che l’attività paranormale esiste effettivamente (cosa che, come ripeto, finora non è ancora successa). Se qualcuno sostiene di poter “levitare”, per esempio, non servono nessuna attrezzatura, è sufficiente che si sollevi da terra, anche solo di pochi centimetri e riesca a fermarsi a mezz’aria, anche solo per pochi secondi, in condizioni di illuminazione adatte, in un posto dove sia stato possibile verificare l’assenza di possibili trucchi e alla presenza di esperti prestigiatori.

 

Cosa sono e cosa rappresentano i sensitivi? Cosa pensa della collaborazione di questi con le forze dell’ordine?

Il più delle volte si tratta di persone in buona fede che realmente pensano di avere facoltà paranormali. Come dicevo, ne ho incontrati a decine e solo raramente ho avuto a che fare con imbroglioni. Il problema è che queste persone scambiano qualcosa di assolutamente naturale (coincidenze, per esempio, o informazioni raccolte inconsapevolmente in altro modo) per sensazioni paranormali. La parapsicologia cerca di dimostrare l’esistenza dei sensitivi dal 1930, e prima di allora, quando si chiamava ricerca psichica, la ricerca di tali individui era iniziata in maniera formale nel 1882, con la Society for Psychical Research inglese. Ma in questi 130 anni, nessuno ha ancora potuto trovare una persona che abbia dimostrato, al di là di ogni dubbio, di possedere facoltà paranormali. Quanto ai sedicenti sensitivi detective, a parte il caso di quelli che magari, colpiti da un fatto di cronaca, sognano qualcosa e segnalando il sogno sperano di poter essere d’aiuto, molti di quelli che si fanno avanti sono ciarlatani che cercano pubblicità sulla pelle di persone che soffrono. La polizia non incoraggia questi personaggi e, a meno che chi conduce le indagini non sia un fervente credente nell’occulto, nessuno li va a cercare: sono in genere loro che si fanno avanti sperando che tv e giornali se ne accorgano.

 

Come vengono viste scientificamente le sedute spiritiche?

La scienza ha smesso di interessarsi alle sedute spiritiche negli anni ’20 del secolo scorso, quando si poté accertare in maniera pressoché conclusiva che nessuno poteva stabilire un contatto con l’aldilà e che, a parte casi di persone colpite da un lutto che cercavano nello spiritismo un conforto, illudendosi di parlare ancora con chi non c’è più, e quello di persone disturbate che erano convinte di essere possedute da uno spirito, i medium che facevano volare tavoli o materializzare spiriti furono smascherati uno dopo l’altro come imbroglioni. E solitamente a smascherarli furono prestigiatori ed esperti di trucchi, come il grande Houdini, non scienziati che, il più delle volte, erano inermi di fronte alle tecniche di inganno. Ho scritto più di un libro sull’argomento, gli episodi sono davvero tantissimi.

 

Quanto influisce la pareidolia e la suggestione in un’ “apparizione del fenomeno”?

Molto. La pareidolia, cioè la tendenza del nostro cervello a trovare un significato in segnali ambigui (come quando guardiamo le nuvole e automaticamente iniziamo a vederci delle forme), è un meccanismo che può spiegare tanti fenomeni: dalla “visione” di volti sacri nelle macchie di umido sul muro, per esempio, all’impressione di sentire messaggi spiritici o addirittura satanici in alcune registrazioni alla tendenza a riconoscersi nei responsi di veggenti e cartomanti. Il nostro cervello è una macchina straordinaria ma, per la sua eccezionale capacità di scovare significati nascosti, qualche volta ci trae in inganno e ci fa vedere un significato anche dove non c’è nulla.

 

Come vengono visti e spiegati i “miracoli religiosi” dal CICAP?

Il CICAP si occupa per Statuto di fenomeni che sono indagabili scientificamente. La fede non lo è, non c’è nessun ”oggetto” che possa essere studiato in laboratorio: semplicemente, chi crede per fede lo fa senza bisogno di prove scientifiche. Altro discorso, invece, per tutte quelle cose, come le reliquie o le guarigioni, dove c’è qualcosa di effettivamente indagabile con gli strumenti della scienza. Il mio amico e collega Luigi Garlaschelli, chimico all’Università di Pavia, è considerato uno dei massimi esperti internazionali nel campo del ”paranormale religioso” e ha condotto sperimentazioni e indagini critiche su fenomeni come il sangue di San Gennaro, la Sindone o le statue che piangono che hanno fatto il giro del mondo. Quello che ci limitiamo a dire, però, è che certi fenomeni hanno delle spiegazioni naturali semplici e che, per spiegarli, non è necessario ricorrere a interpretazioni soprannaturali o miracolistiche. Detto questo, però, ognuno poi e’ libero di pensarla come vuole: sia che si voglia credere contro tutte le prove contrarie che si tratta di autentici miracoli sia che, invece, si pensi che si tratta di fenomeni naturali.

 

Si potrebbero spiegare scientificamente i cerchi nel grano, come quelli avvenuti il 6 maggio dell’anno corrente a Cassano D’Adda?

I cerchi nel grano sono un fenomeno a cui abbiamo dedicato moltissimo tempo. Si tratta di un fenomeno tutto sommato recente e tipicamente inglese, ma con ramificazioni anche in altre parti del mondo. Da qualche tempo disegni nei campi di grano compaiono anche in Italia. Al CICAP abbiamo sempre spiegato che si tratta di disegni alla portata dell’uomo e che non è necessario immaginare astronavi extraterrestri o forze misteriose all’opera. Il nostro principale esperto, Francesco Grassi, ha trascorso numerose estati in Inghilterra, a contatto con i principali creatori di cerchi e da loro ha imparato tutte le tecniche per realizzarli in pochissimo tempo e usando semplicemente corde e bastoni. Per dimostrarlo, da anni realizziamo anche noi disegni sempre più complessi nei campi di grano ma lo facciamo di nascosto, riprendendo tutto con telecamere a infrarossi in modo da documentare che li abbiamo fatti proprio noi: poi, aspettiamo che si faccia avanti qualche presunto “esperto” pronto a dichiarare che sono disegni impossibili per l’uomo. Subito dopo, riveliamo che siamo stati noi. Per chi vuole saperne di più suggerisco di iniziare da questo speciale che il CICAP ha dedicato all’argomento: http://www.cicap.org/crops.

 

Per concludere, ci può raccontare qualche fenomeno che sembrava inspiegabile per cui è stata trovata una spiegazione e, al contrario, qualcosa che non ha trovato spiegazione dopo un esame del CICAP?

Ne abbiamo indagati davvero centinaia di casi. Dai cucchiaini piegati di Uri Geller alle truffe dei guaritori filippini, dalle passeggiate sui carboni ardenti alle sedute spiritiche, dalle false terapie mediche alle affermazioni paranormali di Gustavo Rol. Di recente ci siamo occupati di quel paesino siciliano, Caronia, dove sembravano svilupparsi incendi inspiegabili. Si era parlato di poltergeist, di infestazioni demoniache e chissà che altro. Noi siamo andati sul posto, abbiamo fatto le nostre verifiche e abbiamo scoperto che si trattava di incendi provocati da qualcuno per motivi tutti ancora da accertare. A volte, in casi come questi, le motivazioni possono essere le più diverse: rivalsa su qualcuno, vendetta, scherzi finiti male, esibizionismo… In seguito la magistratura ci ha dato ragione riconoscendo il dolo. Forse, però, il caso che ha più fatto parlare è stato quando siamo riusciti a riprodurre in laboratorio una sostanza che si occupa esattamente come il sangue di S. Gennaro. Non abbiamo “svelato” il mistero, ovviamente, però abbiamo dimostrato che in natura esistono sostanze che si liquefano e si solidificano di nuovo esattamente come succede con la sostanza nell’ampolla conservata al Duomo di Napoli. Quella volta ne hanno parlato in tutto il mondo, dal New York Times alla Pravda, dalla BBC al Giappone. Di fenomeni per i quali non sia stata trovata una spiegazione razionale, dopo che li si è potuti sottoporre a un test o a una verifica, invece finora non ne abbiamo ancora trovati. Ma non si può mai dire…